Cos'è
È un accordo storico quello firmato nei giorni scorsi tra ASP Distretto di Fidenza e le rappresentanze sindacali sul contratto collettivo integrativo per il triennio 2023-2025. Una trattativa “lampo” che ha raccolto la soddisfazione di tutte le parti in causa grazie a un dialogo proficuo e costruttivo.
Questo importante accordo stanzia innanzitutto 21mila euro per l’integrazione salariale – differenziali stipendiali –, destinati al 40% del personale di tutte le aree e avente diritto in base ai criteri stabiliti dal contratto nazionale e decentrato. In particolare, saranno riservati a quei dipendenti che nell’ultimo triennio hanno conseguito una buona performance (attribuita ogni anno in base al sistema di valutazione aziendale) e con una determinata esperienza professionale.
Inoltre, saranno remunerate anche tutte quelle posizioni chiamate a partecipare a particolari eventi e attività, come per esempio i gettoni di presenza per gli operatori richiamanti in caso di necessità. È prevista poi una remunerazione specifica per gli Oss (Operatori socio-sanitari) che hanno ricevuto una formazione specifica e possono quindi affiancare gli infermieri nel loro lavoro. Inoltre, è previsto un sistema di premialità per tutto il personale dell’azienda che si rende disponibile a fare formazione interna ai propri colleghi.
È stato incrementato anche il fondo utilizzato per specifiche figure di responsabilità (responsabili delle attività assistenziali, coordinatori di strutture e altre persone con particolari responsabilità). Da ultimo, ma non meno importante, il tavolo ha raggiunto un accordo per trasferire risorse dal fondo risorse decentrate al fondo elevate qualificazioni destinato ai responsabili dei vari servizi, consentendo così di rispondere anche alle esigenze dei quadri aziendali.
«Ci sono due elementi in particolare da evidenziare nel nuovo contratto integrativo – ha affermato il presidente di Asp Distretto di Fidenza Massimiliano Franzoni –. Il primo è di carattere strutturale e riguarda il completamento del processo di progressione salariale per tutti gli operatori, senza distinzione di funzione e mansione, che ci ha accompagnato negli ultimi anni ed è stato garantito dai conti in ordine della nostra azienda tra le poche in Regione. Si accompagna a questo un livello sempre alto di retribuzione sulla perfomance che l’azienda è riuscita a garantire negli anni in particolare agli operatori delle strutture. Il secondo aspetto è l’aver puntato sulla formazione e sulla qualificazione degli Oss incentivandola con opportune premialità. La complessità del lavoro nelle strutture è evidente ed è sempre più necessaria la qualificazione degli operatori».
«Ringrazio le Rsu Aziendali e i sindacati di categoria – conclude Franzoni –, con cui ci siamo confrontati in modo aperto ma sempre corretto avendo però tutti chiaro come sia determinate la guida pubblica nell’ambito dei servizi sociali e socio-sanitari, visto anche il tentativo sempre più marcato ad ogni livello di penetrazione del privato profit con grave pericolo per i diritti dei cittadini soprattutto quelli più in difficoltà. Per questo continuiamo con il potenziamento dell’organico, come abbiamo fatto senza sosta in questi nove anni».