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ASP incontra i cittadini della piazzetta del “sambòt”

Cos'è

Una riunione per raccogliere il punto di vista degli abitanti del quartiere. È quella organizzata nei giorni scorsi da ASP Distretto di Fidenza, in collaborazione con il Comune di Fidenza, nella piazzetta del “Sambòt”, balzata agli onori della cronaca negli ultimi mesi per alcuni comportamenti inappropriati che hanno visto protagonisti diversi ragazzi, per lo più sotto i 14 anni.

L’incontro è stato condotto dai formatori dell’Università della strada del Gruppo Abele, che si occupa per conto di ASP della supervisione degli interventi di prossimità, la cosiddetta educativa di strada.

L’obiettivo della serata non è stato soltanto quello di raccogliere informazioni, ma soprattutto condividere una prospettiva comune d’intervento e per questo erano presenti anche amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine, oltre all’equipe degli educatori di strada allestita da ASP in collaborazione con il gruppo Amici – Casa di Lodesana.

«L’impegno dell'amministrazione è quello di provare interventi mai sperimentati prima a Fidenza ­– sottolinea Alessia Frangipane, assessora alle politiche sociali –. Oltre all’agire sul versante sicurezza, crediamo infatti che la proposta della mediazione di comunità e del lavoro di strada possa dare un contributo alla convivenza nella nostra comunità. È una sfida per tutti. Sono consapevole dello stato d’animo dei residenti, che stanno sopportando atti scorretti, ma abbiamo anche la responsabilità di trovare un modo per vivere meglio insieme. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi, a cui abbiamo il dovere di dare esempi positivi. Nelle parole dei residenti non c’era solo esasperazione e sofferenza, ma sono emerse anche speranza e desiderio di capire come poter rendere lo spazio della piazzetta vivibile per tutti e dare occasioni e opportunità sane e di futuro ai ragazzi di questa città».

In particolare, ASP e il suo servizio educativo si impegneranno in un’opera di mediazione di comunità per dirimere il conflitto in atto tra ragazzi e adulti. Gli educatori raccoglieranno punti di vista e proposte sia da parte degli adulti che dei ragazzi che frequentano il “Sambòt” e che hanno già in parte intercettato. L’obiettivo è quello di rafforzare i legami sociali e costruire una civile convivenza. Si tratta di un percorso che richiede tempo, disponibilità e capacità di mettersi in gioco, ma nelle esperienze in cui è stato intrapreso ha avuto un efficace impatto sociale, valorizzando le competenze di tutti i protagonisti coinvolti.

Nel frattempo, non mancherà comunque l’impegno e la collaborazione dei carabinieri e delle forze dell’ordine, che intensificheranno i controlli già in atto da diverso tempo per dare una risposta immediata e di vicinanza.