Cos'è
Su richiesta personale o per disposizione del Giudice di Pace o monocratico, l’imputato può prestare, come pena alternativa, la propria attività volontaria e gratuita nell’esecuzione di lavori di pubblica utilità in favore della collettività, da svolgere anche presso le amministrazioni comunali e gli enti locali.
Descrizione
In base a quanto previsto dall’art. 54 del D. Lgs. 28 agosto 2000 n. 274, e dall’art. 2 del Decreto ministeriale 26 marzo 2001, il Giudice può decidere di assegnare all’imputato, come pena alternativa, dei lavori di pubblica utilità da svolgersi presso l’ASP, che ha stipulato una convenzione con il Tribunale di Parma.
Il legale che segue l'imputato chiede la disponibilità dell’ASP all'accoglienza della persona imputata. Prima di dare risposta, l’ASP fissa un appuntamento con l’imputato al fine di conoscere eventuali carichi pendenti, abilità professionali e per individuare la collocazione più opportuna della persona all’interno dell’Ente. Successivamente al colloquio, viene inviata al legale una dichiarazione di disponibilità o di diniego.
Dopo l’esecutività del decreto penale di condanna arriva, sia ad ASP che per conoscenza ai carabinieri o all'ufficio di esecuzione penale esterna, la comunicazione del Tribunale che dispone l’avvio dell’attività, contiene il monte ore da svolgere e la misura oraria settimanale.
L’attività non retribuita in favore della collettività ha per oggetto lavori nelle strutture ASP nel ramo sociale e socio assistenziale, e l’attività stessa viene svolta dai condannati in conformità a quanto disposto nella sentenza di condanna nella quale il giudice indica il tipo e la durata del lavoro.
L’ASP concorda con il condannato il calendario delle attività e a fine attività predispone una relazione finale che viene inviata, unitamente alle presenze rilevate, al Tribunale e per conoscenza anche ai carabinieri o all'ufficio di esecuzione penale esterna.